"L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery

Per tutti i libri che ci sono piaciuti e che vogliamo consigliare
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Marty
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"L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery

Post by Marty »

Ho finito di leggere "L'eleganza del riccio" e lo consiglio a tutti quelli che hanno bisogno di leggere una bella storia, per niente banale, e che fa entrare il lettore nei meccanismi mentali dei protagonisti. L'unico difetto potrebbe essere che in certi punti l'autrice diventa pretenziosa, forse troppe citazioni colte che mettono un po' in difficoltà ma la si può perdonare in fondo è un'insegnante di filosofia. Della trama è meglio non svelare troppo ma il riccio in questione è una portinaia che nasconde la sua cultura e intelligenza nei modi stereotipati della portinaia, mostrando al mondo quello che ci si aspetta da una portinaia. Sua anima gemella è una ragazzina, anch'essa molto acuta che non riesce a trovare un posto nella società frivola in cui vive. L'anello di congiunzione tra i due personaggi sarà Kakuro, artista giapponese, l'unico che sarà in grado di cogliere e svelare le sfumature delle due personalità.
Spero che dopo questo breve riassunto vi sentiate invogliati a leggerlo....
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Elena
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Re: "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery

Post by Elena »

Su Vanity Fair di questa settimana Daria Bignardi ha scritto un articolo proprio su questo libro! :D
Sul sito ho trovato lo stesso articolo per cui lo posto:


mercoledì, 23 gennaio 2008
Ricordate quando vivevamo d'arte e d'amore?
Dopo il caso in Francia, il successo in Italia: incontro con un libro che fa tornare ragazzi

L’eleganza del riccio di Muriel Barbery è in classifica da parecchio, in Francia è stato il successo dell’anno scorso e sta diventando un caso anche qui: questa settimana era al primo posto della narrativa straniera, davanti ad Allende e Hosseini. L’ho letto a Natale e non mi ha deluso, era dai tempi di Quella sera dorata di Peter Cameron che non m’imbattevo in un romanzo tanto romantico. In Internet se ne discute con foga: chi lo trova un romanzetto pretenzioso pieno di difetti, chi un libro delizioso. Io sono d’accordo con entrambe le curve, anche se, dovendo votare col maggioritario, do il mio voto al partito del delizioso.
Voglio dire che L’eleganza del riccio non è certo un grande romanzo contemporaneo come, che so, La versione di Barney di Mordecai Richler, ma è un libro piacevolissimo che induce sane riflessioni. Riflessioni e ricordi: di quando da ragazzi si viveva d’arte e d’amore, letteralmente, e si pensava che sarebbe stato così per sempre. Chi prima e chi dopo, quasi tutti a un certo punto abbiamo scoperto quanto i bei libri, il buon cinema, l’arte possano dare piacere.
Noi l’abbiamo scoperto alle superiori, o giù di lì; la portiera Renée, il Riccio, l’ha intuito addirittura da bambina, poi però la sua vita è andata in un modo che non prevedeva scuole né teatri né biblioteche. Ma il germe di quel piacere Renée l’ha coltivato da sola, di nascosto. Il motivo per cui decide di nascondere a tutti le sue buone letture, camuffandosi da persona ignorante, è uno dei limiti del romanzo: non molto credibile e un po’ di maniera.
Ma se l’artificio letterario non è riuscitissimo, lo è invece il suo personaggio: tutti ci nascondiamo. O, almeno, tutti crediamo di farlo. I più sensibili e irrisolti di noi si sentono sempre in incognito, come Renée, e passano la vita a cercare di non farsi notare mentre coltivano in segreto passioni, speranze, sogni. Renée non spera, ma in segreto coltiva il Bello. Finge di cucinare piatti grevi che dà al suo gatto (che si chiama Lev come Tolstoj) mentre lei si nutre di piatti semplici ma raffinati, finge di guardare programmi stupidi in Tv ma in segreto studia l’anti-cinema di Ozu, legge solo classici e saggi, ascolta Mahler.
Tutto questo mentre lavora per gli inquilini ricchi di un palazzo parigino di rue de Grenelle, uno più stupido e superficiale dell’altro tranne Paloma, figlia dodicenne di un deputato, così lucida e disperata che ha deciso di uccidersi il giorno del suo compleanno. Sarebbe la coprotagonista del romanzo, ma, per quanto simpatica, scompare di fronte alla forza del personaggio del riccio Renée.
Quando in rue de Grenelle 7 trasloca un ricco ma sensibile vedovo giapponese, la storia prende un ritmo cinematografico incalzante e, improvvisamente, la cultura giapponese diventa la personificazione del Bello assoluto. Non è difficile capire che sia così anche per l’autrice e lo diventa immediatamente anche per il lettore: come non averlo capito prima? È bello tornare ragazzi e credere al potere salvifico dell’arte e dell’amore: deve essere questo il motivo del successo dell’Eleganza del riccio di Muriel Barbery, insegnante di filosofia.

Postato da Daria Bignardi alle ore 10:55
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Giulia
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Re: "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery

Post by Giulia »

Grazie Martina, a me ha davvero invogliato il tuo riassunto...
Ci proverò!
:) Ciao ciao
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Giorgio
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Re: "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery

Post by Giorgio »

L'ho visto e brevemente sfogliato in libreria, negli ultimi giorni.... sai che credo me lo compro e me lo leggo pure io? Mi ispira alquanto!
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Berga
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Re: "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery

Post by Berga »

Molto interessante, mi associo a Giorgio, ce lo prenderemo!
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Frency
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Re: "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery

Post by Frency »

I miei l'hanno comprato, ma chissà quando avrò tempo per leggerlo... :cry:
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Frency
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Re: "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery

Post by Frency »

Frency wrote:I miei l'hanno comprato, ma chissà quando avrò tempo per leggerlo... :cry:
Ebbene, l'ho finito....

La mia è sostanzialmente una voce fuori dal coro: lo definirei un altisonante sfoggio di cultura, alla Umberto Eco (per intendermi con Giorgio ;) ). Niente di più.

Per tutta la durata del libro, l'autrice dà mostra di quanto è brava e di quanto ne sa. Idem le 2 protagniste. Valà che ci sono lei, Paloma e Renè che si capiscono, in questo mondo di zoticoni!

Il finale non mi ha emozionata per niente.

E poi è evidentemente un libro politico: l'autrice è quella che si definisce una "comunista illuminata", una proletaria che si è evoluta culturalmente, come la sua portinaia. E dato che invidia i ricchi, li punisce assegnando loro l'etichetta di ignoranti.
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Elena
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Re: "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery

Post by Elena »

Vi copio un articolo che ho trovato:

E' uscito il 5 gennaio, Il Riccio, il film di Mona Achache con Josiane Balasko e Garance Le Guillermic tratto dal fortunatissimo romanzo L’eleganza del riccio, edito in Italia da E/O.

Ci troviamo a Parigi, in un elegante stabile abitato da famiglie dell’alta borghesia. Renée Michel ne è la portinaia: vedova, burbera e sciatta. All’apparenza è il classico stereotipo di portinaia, ma lei tiene celato al mondo il suo grande interesse per la musica, la filosofia, l’arte, che coltiva da autodidatta con passione e intelligenza. Qualche piano più in su, Paloma Josse è una bambina di undici anni arguta e sagace decisa a suicidarsi il giorno del suo tredicesimo compleanno. Il suo vero animo si nasconde dietro l’immagine della tipica adolescente superficiale.

Tutto cambia quando un elegante e raffinato giapponese verrà ad abitare in un appartamento della palazzina: Kakuro Ozu. Sarà grazie a lui che Madame Michel e Paloma si incontreranno e si riconosceranno come anime simili nella loro sensibilità e approccio al mondo. Un rapporto che porterà le due ad aprirsi al mondo e a decidere di non nascondere più la loro profonda personalità.

Qui trovate la scheda del Riccio sul sito ufficiale della Eagle Pictures, c'è anche il trailer.
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Frency
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Re: "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery

Post by Frency »

ho visto che è uscito il film! "Il riccio".

Io passerò, ma mi sa che molta gente andrà a vederlo.

buena vista
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Anna
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Re: "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery

Post by Anna »

Anche io passerò il film...ma credo per il motivo opposto per cui non va la Frency: mi è piaciuto tanto il libro che ho paura di rovinarmelo!!
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