Carissime mie compagne di lettura,
con il capo cosparso di cenere mi prostro al vostro cospetto: ahimé, pur non meritando in alcun modo la vostra comprensione, mi accingo a raccontarvi le mie terribili colpe, nella speranza di indurre il vostro cuore a un moto di pietà.
Dopo aver a lungo rimandato la stesura del verbale, fatto accaduto in parte per altri impegni, in parte non capitandomi sotto mano i fogli e in massima parte per gravi colpe del sottoscritto (in nessun modo giustificabili), mi stavo predisponendo a farlo, trenta giorni or sono.
Come ho poc'anzi citato, non avevo più avuto modo di sfogliare gli appunti manoscritti del precedente incontro, quindi immagino possiate immaginare, seppur nemmeno lontanamente perdonare, lo stato di panico crescente nel quale mi trovai quando, dopo una ricerca più attenta, le pagine da me redatte continuavano ad essere vacanti.
Non mi diedi per vinto, e approfittando delle vacanze natalizie operai una vera e propria battuta di caccia nei confronti di una sì sfuggente preda, mettendo a soqquadro quasi per intero la mia camera da letto e parte della mia abitazione. Dopo l'ennesima frustrazione, e vista l'imminenza del prossimo incontro, ho deciso di rendere partecipi quanti di voi non erano ancora a conoscenza del mio delitto.
Nella speranza di evitare le pene più severe quali scorticatura a Ravalle o digiuno per i prossimi cinque ritrovi, il minimo che posso fare per cercare di riabilitare la mia misera reputazione è quello di ripropormi autore del verbale, per questa sessione o per la prossima, dandomi una scadenza tassativa per la sua stesura di 15 giorni (quindici).
Giorgio
(P.S: scusate la forma, ho appena finito di leggere
"L'anniversario dell'esame di maturità", tutto scritto così. Scherzi a parte, vi chiedo veramente scusa: come al solito tocca sempre a me fare queste figure barbine!!)